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LE
DOC DI PUGLIA
ALEATICO
Questo caratteristico vino dolce viene prodotto in tutta la regione con
uve del vitigno Aleatico nella misura minima del 85% e può essere
completato con Negroamaro, Malvasia nera e Primitivo. Dal colore rosso
granata intenso, si abbina favorevolmente alla pasticceria regionale pugliese:
castagnedde (biscotti alle mandorle), susamelli (dolce agli agrumi, cannella,
mandorle tostate e miele)
ALEZIO
Nell' estremo sud della Puglia si trova il piccolo comune di Alezio che
dà il nome a questa DOC. Le tipologie previste sono due: il Rosso
(Negro amaro 80-100%; Malvasia nera di Lecce, Sangiovese e Montepulciano
max 20%) che si abbina alle carni rosse, alla selvaggina da piuma ed ai
formaggi a pasta dura di media stagionatura; il Rosato, con gli stessi
vitigni del rosso, ottimo con pesci salsati e pollame arrostito.
BRINDISI
Nei territori vitati di Brindisi e Mesagne l'uva Negro amaro può
essere adoperata fino al 100% in questa denominazione, con aggiunte di
Malvasia nera di Brindisi, Susumaniello, Montepulciano, Sangiovese max
10% da soli o insieme max 30%. Le due tipologie prodotte, Rosso e Rosato,
ben si adattano ai piatti della cucina regionale, con il Rosato particolarmente
indicato negli antipasti di verdure, melanzane alla griglia e formaggi
freschi.
CACC'
E MMITTE
Il singolare nome di questo vino trae origine da una espressione dialettale
tipica del Comune di Lucera, in provincia di Foggia. Si riferisce, infatti,
ad una particolare pratica di vinificazione che avveniva nelle masserie
attrezzate per la pigiatura: il contadino (vignaiolo) affittava il palmento
(masseria) per l' intera giornata e dopo aver completato le operazioni
di pigiatura lasciava il posto ad un altro richiedente, trasferendo il
mosto nella propria cantina. Da questa dinamica deriva la locuzione cacc'e
mitte, ossia cacce (caccia fuori dal palmento il mosto ottenuto) e mitte
(metti nel palmento vuoto l'uva di un altro contadino). Il disciplinare
prevede il solo Rosso (uva di Troia 35-60%; Montepulciano, Sangiovese,
Malvasia nera di Brindisi 25-35%; Trebbiano toscano, Bombino bianco, Malvasia
bianca lunga 15-30%) che si sposa con i piatti della cucina locale, lampasciuoli
fritti dorati ed involtini di peperoni.
CASTEL
DEL MONTE
Situata ad ovest di Bari, questa zona viticola deve il suo nome al magnifico
castello a pianta ottagonale costruito nel XIII secolo da Federico II.
Le molte tipologie previste sono: Bianco (Pampanuto e/o Chardonnay; altri
vitigni max 35%), Bianco da Pinot nero (Pinot nero; Pinot bianco max 15%),
Chardonnay (Chardonnay min 90%), Pinot bianco (Pinot bianco min 90%),
Sauvignon (Sauvignon min 90%), Rosso (Uva di Troia e/o Aglianico; altri
max 35%), Aglianico rosso (Aglianico min 90%), Pinot nero (Pinot nero
min 90%), Rosato (Bombino nero e/o Aglianico; altri max 35%), Aglianico
rosato (Aglianico min 90%). Per gli abbinamenti il Bianco predilige i
frutti di mare ed i pesci alla griglia, il Rosso si sposa con carni rosse
alla griglia, funghi ripieni e formaggi stagionati mentre, per le altre
tipologie, sono indicati i piatti regionali con simili caratteristiche
organolettiche.
COPERTINO
Il Comune di Copertino, in provincia di Lecce, dà il nome a questa
DOC che trova nella versione Riserva la sua massima espressione. I vini
sono Rosso e Rosato (per entrambi Negro amaro fino al 100% e Malvasia
nera di Lecce o Brindisi, Montepulciano, Sangiovese max 30%) e si abbinano
dalle carni rosse alla griglia e arrosto ai formaggi stagionati per arrivare,
con il Rosato, al pesce fritto o in umido.
GALATINA
Ultima arrivata tra le denominazioni della regione, comprende il territorio
di Galatina ed altri comuni limitrofi in provincia di Lecce. Le tipologie
previste sono un Rosso ed un Rosato derivati da Negro amaro ed altre uve
autorizzate, un Negroamaro anche riserva, un Galatina bianco da uve chardonnay
ed altri vitigni autorizzati, un Chardonnay in purezza.
GIOIA
DEL COLLE
Oltre a Gioia del Colle, che si trova a sud di Bari, la zona di produzione
comprende una quindicina di comuni. Le sottodenominazioni prevedono il
tipo Bianco (Trebbiano toscano dal 50% al 70%) adatto ai piatti della
cucina marinara, l' Aleatico (Aleatico minimo 85%) indicato nella pasticceria
pugliese, il Primitivo (solo con uve Primitivo) ideale per gli arrosti
e grigliate di carne, il Rosso (Primitivo al 50%-60% con Malvasia nera,
Montepulciano, Sangiovese, Negroamaro) abbinato con il capretto alla pugliese
e i formaggi di media stagionatura, il Rosato (stessi vitigni del Rosso)
bevuto su pizze di patate, panzerotti ed anche pesce.
GRAVINA
La zona di produzione comprende i territori di Gravina, il cui nome è
dovuto alla sua particolare posizione sul bordo di un profondo precipizio,
Poggiorsini ed in parte Altamura e Spinazzola. Il vino Bianco (Malvasia
bianca lunga 40-65%; Greco di Tufo e Bianco d' Alcamo 35-60%; Bombino
bianco e/o Trebbiano toscano e/o Verdeca max 10%) è uno dei più
conosciuti della regione ed è ottimo come aperitivo, con gli antipasti
leggeri e le insalate di mare.
LEVERANO
Leverano e parte di Arnesano e Copertino costituiscono la zona di produzione
di questa denominazione che prevede il tipo Bianco (Malvasia bianca; Bombino
bianco e Trebbiano toscano max 35%) indicato su polipi in umido e antipasti
di mare; il tipo Rosso (Negro amaro; Malvasia nera di Lecce, Sangiovese,
Montepulciano e Malvasia bianca max 35%) che si abbina a carni rosse in
genere e formaggi stagionati; il tipo Rosato (stessi vitigni del rosso)
bevuto su frittate alle erbe e pizze.
LIZZANO
I vini di questa denominazione sono prodotti a sud-est di Taranto e precisamente
nei Comuni di Lizzano, Faggiano e in parte di Taranto. Il disciplinare
prevede il tipo Bianco (Trebbiano toscano 40-60%; Chardonnay e/o Pinot
bianco min 30%; Malvasia bianca max 10%; Sauvignon e/o Bianco d' Alessano
max 25%) gradevole su frittelle di patate alla tarantina e cime di rapa
stufate; il tipo Rosso (Negro amaro 60-80%; Montepulciano, Sangiovese,
Bombino nero, Pinot nero da soli o insieme max 40%; Malvasia nera di Brindisi
e/o di Lecce max 10%) che predilige braciole di maiale ai ferri e parmiggiana
di melanzane; il tipo Malvasia nera (Malvasia nera di Brindisi e/o di
Lecce min 85%) indicato su involtini di peperoni e carciofi fritti; Negro
amaro rosso (Negro amaro min 85%) indicato su nodino di vitello e tortiera
di patate e funghi al forno; il tipo Rosato (stessi vitigni del rosso)
si abbina sui piatti della cucina locale come il Negro amaro rosato (Negro
amaro min 85%). Il Lizzano Bianco e Rosato possono essere prodotti anche
in versione Spumante e/o Frizzante.
LOCOROTONDO
Questa DOC, che dà il nome ad uno dei più celebri vini bianchi
della regione, comprende i Comuni di Locorotondo e Cisternino ed in parte
anche Fasano. L' assemblaggio delle uve (Verdeca 50-65%; Bianco d'Alessano
35-50%; Fiano, Bombino bianco, Malvasia toscana max 5%) produce un vino
bianco adatto ai pesci alla griglia, frutti di mare, ostriche alla tarantina
(cotte con olio e prezzemolo) e cozze gratinate. Il Locorotondo può
essere prodotto anche nella versione spumante.
MARTINA
FRANCA
Oltre a Martina Franca, sono interessati alla produzione anche Alberobello,
Ceglie Messapico e Ostuni. La caratteristica di questo vino è la
sua identificazione nel Locorotondo. Stesso uvaggio, identico habitat
(la valle d' Itria) e comune composizione geologica del terreno. Quando
fu deciso il conferimento della DOC, nel 1969, prevalse il campanile.
MATINO
Assieme al comune di Matino, in provincia di Lecce, sono interessati in
parte anche Parabita, Alezio, Taviano, Casarano, Melissano, Tuglie e Gallipoli.
I vini prodotti Rosso e Rosato (Negro amaro, Malvasia nera e Sangiovese
max 30%) sono da tutto pasto in primis per la cucina locale.
MOSCATO
DI TRANI
Trani ed altri dieci Comuni costituiscono la zona produttiva di questo
vino dolce in cui l' uva moscato deve essere impiegata per un minimo del
85%. Indicato con la pasticceria secca e con formaggi erborinati, rappresenta
uno dei migliori vini dolci della regione.
NARDÒ
I pochi ettari consacrati a questa denominazione si trovano nei territori
di Nardò e Porto Cesareo, nel Leccese. I vini previsti sono Rosso
e Rosato con gli stessi vitigni (Negro amaro; Malvasia nera di Lecce e
di Brindisi, Montepulciano max 20%). Da provare il Rosso con il sanguinaccio
alla leccese ed il Rosato con la pasta e ceci.
ORTA
NOVA
La zona di produzione prevede Orta Nova, Ordona, Ascoli Satriano, Foggia
e Manfredonia. Due le tipologie di vino: il rosso indicato per i piatti
della cucina locale (agnello con piselli) ed il rosato che si accompagna
a minestre e antipasti di salumi. I vitigni utilizzati per entrambi i
vini vedono il sangiovese in prevalenza con almeno il 60% ed Uva di Troia
e Montepulciano per il restante 30%-40%.
OSTUNI
La zona di produzione comprende Ostuni, situata a nord-est di Brindisi,
ed altri Comuni. Due le tipologie previste dal disciplinare: il Bianco
(Impigno 50-85%; Francavilla 15-50%; Verdeca e Bianco d' Alessano max
10%) adatto con piatti a base di uova, verdure e mozzarelle; l' Ottavianello
(Ottavianello; Negro amaro, Malvasia nera, Susumaniello, Notar Domenico
max 15%) abbinabile con minestroni e carni bianche.
PRIMITIVO
DI MANDURIA
Manduria, una quindicina di comuni del Tarantino e tre in provincia di
Brindisi costituiscono la zona di produzione. Il vino che si produce (rosso)
è pieno, vellutato, potente (dato anche il suo contenuto alcoolico)
e si abbina a piatti di carne arrostita o in umido, formaggi a pasta cotta
saporiti, formaggi erborinati. Il vitigno utilizzato è Primitivo
al 100%. Sono previste anche le tipologie Dolce naturale, Liquoroso secco,
Liquoroso dolce naturale.
ROSSO
BARLETTA
Barletta, San Ferdinando in Puglia, Trinitapoli ed in parte Andria e Trani
costituiscono il territorio di questa DOC. Il vino che se ne ricava (uva
di Troia min 70%; Malbech, Montepulciano, Sangiovese max 30%, del Malbech
max 10%) è adatto a carni brasate o in salmì, agnello in
agrodolce.
ROSSO
CANOSA
Il territorio di produzione comprende l'intero Comune di Canosa, in provincia
di Bari. L' uva di Troia deve essere impiegata per un minimo del 65% mentre
Montepulciano e Sangiovese contribuiscono per un max del 35%. Gli accostamenti
tipici si trovano nei salumi e la carne in umido (braciole alla barese).
ROSSO
CERIGNOLA
La zona di produzione comprende Cerignola, Stornara, Stornarella e parte
di Ascoli Satriano. L'uva di Troia deve essere presente per un minimo
del 55%, Negro amaro 15-30%, altre uve fino al 15%. L'abbinamento principale
è con castrato o coniglio in umido.
SALICE
SALENTINO
A nord-ovest di Lecce, con precisione a Salice Salentino ed altri sei
Comuni, viene prodotto uno dei vini più importanti della regione.
Il disciplinare prevede il tipo bianco (Chardonnay min. 70%) e pinot bianco
(pinot bianco ed eventualmente chardonnay e sauvignon max al 15%) indicati
negli antipasti a base di pesce; il tipo rosso (Negro Amaro e Malvasia
nera di Brindisi o Lecce max 20%) abbinabile a carni rosse arrostite,
costolette di agnello e formaggi saporiti; il rosato (stessi vitigni del
rosso) accompagna la pasta con i peperoni, il pesce in umido, le cozze
farcite; l'Aleatico dolce e Aleatico liquoroso dolce (vitigno Aleatico)
si abbina alla pasticceria secca in genere.
SAN
SEVERO
La zona di produzione della più antica DOC di Puglia comprende,
oltre a San Severo, i Comuni di Torremaggiore, Castelnuovo, Apricena,
Rignano, Poggio Imperiale e Lesina. Sono previste le tipologie: Bianco
(Bombino bianco 40-60%, Trebbiano toscano 40-60% e/o Malvasia bianca e
Verdeca max 20%) adatto ai piatti della cucina locale a base di pesce;
Rosso (Montepulciano 70-100%, Sangiovese max 30%) ideale su minestre al
sugo di carne, arrosti misti, formaggio provolone; Rosato (stessi vitigni
del rosso) indicato su antipasti di salumi e pesce. Il San Severo bianco
può essere prodotto anche nella versione Spumante.
SQUINZANO
Nel Salento, tra Brindisi e Lecce, Squinzano ed altri otto Comuni costituiscono
la zona di produzione di questa denominazione. Il disciplinare prevede
il tipo Rosso (Negro amaro fino al 100%; Malvasia nera di Brindisi e/o
Lecce,Sangiovese max 30%) che si abbina a selvaggina da pelo e carni rosse
in ogni versione ed il tipo Rosato, con gli stessi vitigni del rosso,
adatto ad insalate di verdure bollite e alla 'Ncapriata (una insalata
composta di fagioli, peperoni piccanti, cipolle e pomodori conditi con
olio di oliva).
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